venerdì 29 agosto 2014

A chi rivolgersi?

Allo psicologo:

I genitori  possono consultare uno psicologo che può aiutarli a risolvere ed affrontare al meglio il problema. In genere queste manifestazioni durano fino ai 3-4 anni di età, quindi è evidente che la situazione se viene intrapresa con attenzione e cura con il passare del tempo migliorerà.La diagnosi è generalmente fatta clinicamente. Non esiste un test che può confermare incantesimi-apnea. Una buon racconto sulla sequenza degli eventi può aiutare a fare una diagnosi accurata. è importante che il genitore sappia dare informazioni su tutto ciò che vede durante la crisi del bambino. Non ci sono trattamenti disponibili da poter applicare ma per fortuna con l'età il bambino supera le crisi. Alcuni studi hanno dimostrato l'efficacia della terapia marziale (clicca) ovvero che la mancanza di ferro ne intensifica i sintomi.
Altri test suggeriscono l'utilizzo del medicinale: Piracentam (clicca)(studio del 1998) che rivela che l'utilizzo di questo farmaco riduce l'incidenza degli spasmi di circa il 60%. 
Ma l'utilizzo di farmaci e cure farmacologiche non è affatto necessario per questo tipo di problema.
Inoltre degli articoli sugli spasmi affettivi suggeriscono un esame con l'elettrocardiogramma per escludere la sindrome del QTlungo(clicca) (malattia cardiaca) 

martedì 12 agosto 2014

Epidemiologia



Si verifica in circa il 5% della popolazione, con equa distribuzione tra maschi e femmine. 

La più comune tra 6-18 mesi e di solito non presente dopo 5 anni di età. 
Essi sono insoliti prima dei 6 mesi, ma circa il 7% si verificano prima del primo anno di età 
Una storia familiare positiva può essere raggiunta in 25% dei casi. 
Può essere correlato ad una disfunzione del sistema nervoso Autonomic nervous system (clicca), che normalmente controlla la respirazione passiva, tra le altre attività sotto-coscienti (digestione, sudorazione, il controllo della frequenza cardiaca, ecc)
La carenza di ferro può essere un fattore che contribuisce agli ANS disfunzionali, contribuendo a apnea-incantesimi. 



Ci sono stati alcuni casi di bambini che hanno crisi epilettiche motorie generalizzate (aumento del tono muscolare seguita la perdita del tono e incoscienza prolungata). 

Alla maggior parte dei bambini che riescono a trattenere il respiro questi episodi avvengono all'incirca  1-6 volte a settimana. 
Lo stimolo più comune è un evento doloroso. Il bambino impallidisce e perde coscienza. C'è asistolia e la deregolamentazione del sistema nervoso autonomo.


sabato 9 agosto 2014

Esempio..

Vi riporto qui un video per mostrarvi un esempio..






Prevenirli??

SI POSSONO PREVENIRE GLI SPASMI AFFETTIVI??



Se in un bambino si è già presentato questo tipo di manifestazione, la madre per cercare di evitare che si ripresenti dovrebbe cercare di evitare lo scontro con il piccolo, non dandogliele tutte vinte ma cercando di consolarlo in modo diverso.
Il Pediatra Leo Venturelli (clicca) consiglia di non consegnare al bambino il giocattolo che gli è stato negato neanche dopo la crisi perchè altrimenti lo spasmo verrà ritenuto l'unico metodo per far ottenere al bambino ciò che desidera. 

a crisi finita...


Quando la crisi finisce, la prima cosa da fare è di abbracciare il proprio bambino, di calmarlo, tranquillizzarlo come ho potuto verificare con i miei occhi durante la mia esperienza nell'asilo nido, in cui la madre del piccolo lo ha preso in braccio e lo ha rassicurato ma subito dopo ha ripreso a comportarsi come se nulla fosse accaduto in modo tale da non dare troppo peso alla faccenda e non far sentire il bambino "importante" per quello che ha fatto, infatti si sconsiglia di coinvolgere amici, parenti ecc.




Come comportarsi

COSE DA FARE:

Il bambino se vede la madre preoccupata ed agitata capisce che è riuscito ad attirare la sua attenzione comportandosi così, e lo continuerà a ripetere, per questo motivo la madre deve cercare di rimanere indifferente il più possibile anche se la questione la spaventa molto.
Questo per quanto riguarda i bambini più grandi che manifestano l' apnea autonomamente; mentre con quelli più piccoli la cui reazione è involontaria, la madre deve provare a soffiare sul volto del bambino o a battere le mani vicino le orecchie o a gettargli dell'acqua sugli occhi. Tutti questi gesti possono interrompere l'apnea e farlo tornare a respirare normalmente.
Inoltre la madre deve cercare di gestire la propria ansia che potrebbe riflettersi negativamente sul bambino rischiando di trasmettergliela involontariamente.







COSE DA NON FARE: 

Le cose che il genitore dovrebbe evitare di fare in questi casi sono di non mostrarsi al bambino agitati o impauriti, anzi di ignorarlo per fargli capire che in quel modo non attira affatto la sua attenzione ma anche che in ogni caso non lo abbandoneranno mai.
Non deve scuoterlo ne farlo bere e mangiare, piuttosto lo si prende in braccio per evitare che si faccia del male.
Inoltre non deve colpevolizzarsi perchè il senso di colpa porta a creare nuove insicurezze che in futuro che possono renderlo troppo premuroso.




giovedì 7 agosto 2014

Tipi di spasmi

CI SONO QUATTRO TIPI DI SPASMI AFFETTIVI:



  • Spasmi affettivi semplici: Si verificano quando il bambino trattiene in respiro prima della fase di espirazione e sono dovuti a frustrazioni.



  • Spasmi affettivi cianotici: Si verificano quando il bambino piange e ha una respirazione forzata, un calo muscolare, una perdita di conoscenza e sono dovuti a rabbia o frustrazione



  • Spasmi affettivi pallidi: Si verficano quando il bambino ha un dolore improvviso, diventa pallido e perde conoscenza e il pianto è assente o in parte presente.




  • Spasmi affettivi complicati: Si tratta di una forma più grave degli spasmi precedentemente elencati, iniziano come spasmi cianotici o pallidi ma si manifestano come convulsioni. 





Come distinguerli da altre patologie

COME DISTINGUERE GLI SPASMI DA ALTRE PATOLOGIE



Una difficoltà che riscontra con questo tipo di manifestazioni è quella di riuscire a distinguerli da altre patologie come ad esempio l'epilessia o i disturbi cardiaci.

Questi spasmi affettivi infatti sono dovuti ad eventi precisi ( capricci, disagi, spaventi, dolori, rabbia) 
al contrario delle crisi epilettiche se invece si manifestano anche quando il bambino dorme.
( Come si riconosce una crisi epilettica? )

Riposto qui un esperienza di una mamma con un bambino che ha spasmi affettivi

"Mio figlio li ha avuti da quando e' nato ma per fortuna senza svenire! Tratteneva il respiro e diventava viola! Morivo ogni volta che lo faceva! ora non piange più in quel modo, neanche ai "no"...ma lo fa se si spaventa..se sente qualcuno urlare all'improvviso! come qualche giorno fa, una mia amica lo aveva in braccio e ha urlato ad un'altra ragazza, lui si e' spaventato e ha iniziato a mancargli il fiato..non lo riprendeva più ..sono uscita fuori dalla macchina come una pazza per farlo riprendere e sono riuscita a non farlo svenire! ora tutte le mie amiche sanno che non devono alzare la voce all'improvviso! vi abbraccio care. p.s mario ha 13 mesi e mezzo"




mercoledì 6 agosto 2014

Come si manifestano?

Si manifestano con la sospensione del respiro quando il bambino inizia a diventare o rosso o pallido ( il piccolo  esprime spavento, urla e poi sviene) nel viso, compare una cianosi alla bocca (clicca qui) e tutti i muscoli di irrigidiscono, inizia ad avere anche spasmi o contrazioni involontarie.
in alcuni casi ha una perdita di coscienza e crisi convulsive ma dopo poco passa tutto e il bambino torna a respirare normalmente. 




"Le apnee affettive non capitano mai all'improvviso ma sempre in conseguenza ad un evento che provoca tensione o disappunto nel bambino" lo sottolinea Leo Vneturelli, pediatra di famiglia di Bergamo e membro direttivo della società Italiana di Pediatria Preventiva Sociale.


Nei bambini più grandi potrebbe trattarsi di una reazione a comando, per attirare l'attenzione dei genitori ( più frequente in bambini decisi e ribelli) invece per i più piccoli potrebbe trattarsi di una reazione automatica e involontaria per un disagio, un dolore ecc.
infatti non sono manifestazioni che si presentano improvvisamente ma sono il seguito di qualche capriccio, non è dunque una malattia ma riguarda la sfera psicologica del piccolo che gli serve per esprimere il suo disagio.



Cosa sono gli spasmi affettivi?

Spasmi affettivi



Si tratta di manifestazioni emotive di bambini tra i 6 e i 18 mesi, ne sono colpiti circa il 5%, e il primo episodio si innesca spesso dopo una caduta, una situazione che non vogliono accettare o a cui non vogliono assistere. Potrebbe anche essere una lite tra i genitori o un rimprovero che gli dia un particolare senso di frustrazione o vergogna. 
Ci sono bambini che non riescono a trovare consolazione nel solo piacere e il loro pianto diventa talmente irrefrenabile e ostinato da lasciarli letteralmente senza fiato.
il bambino può diventare prima paonazzo, poi addirittura cianotico, può diventare rigido, respirare velocemente fino ad entrare in iperventilazione o al contrario bloccare l'ingresso dell'aria con uno spasmo della laringe provocando uno stato di apnea.
Questa manifestazione colpisce sia bambini attivi e svegli che bambini passivi e timorosi.
Spesso si tratta di una mancanza di sicurezza e stima.

Scelta del Blog




In questo Blog ho deciso di trattare il tema degli spasmi affettivi, per poter diffondere maggiormente la conoscenza dell'argomento visto che è poco conosciuto ma molto diffuso.


La mia scelta è partita da un'esperienza personale che ho vissuto in un asilo nido in cui era presente un bambino che manifestava questo disturbo. Ho deciso così a tal proposito di informarmi sull'argomento leggendo un articolo di una psicologa perfezionanda in psicologia dell'apprendimento presso l'università degli studi di San Marino; la dott.ssa Claudia Galbiati che collabora volontaria presso un unità di neurospichiatria infantile nell'ospedale di circolo di Melegnano.In questo articolo, essa, parla dello spasmo affettivo e e spiega i suoi significati, si tratta dunque di una situazione che può presentarsi nei primi anni di vita del bambino in seguito ad una frustazione o ad uno spavento, implica un pianto irrefrenabile che lo conduce ad una apnea momentanea e successivamente ad uno svenimento.

Altre informazioni le ho prese dalla rivista: Breath Holding Spells. Pediactric Annals July 1997, Evans, Owen B.  e ricerche varie